Il test dell’Antigene Prostatico Specifico (PSA) viene generalmente prescritto agli uomini per valutare lo stato di salute della prostata. Grazie al dosaggio del PSA, infatti, si possono rilevare eventuali anomalie della ghiandola e possibili malattie, tra cui il tumore alla prostata.
Cos’è il PSA?
Il PSA, conosciuto anche come Antigene Prostatico Specifico, è una proteina prodotta dalle cellule della prostata, la ghiandola che affianca l’uretra maschile e che contribuisce alla formazione del liquido seminale.
Il test del PSA è un esame del sangue che permette di indagare il funzionamento della prostata: analizzare il dosaggio dell’antigene prostatico nell’organismo, normalmente presente in minime quantità nel sangue, può servire ad indagare le anomalie della ghiandola.
Effettuando l’analisi del PSA è possibile riscontrare i valori di:
- PSA totale: indicatore che evidenzia la quantità di antigene prostatico specifico totale presente nel sangue, sia in frazione libera che legata a proteine di trasporto;
- PSA libero (o PSA free): valore che riporta la concentrazione di antigene prostatico specifico libero, ovvero in circolazione tale e quale nel flusso sanguigno;
- PSA ratio (rapporto tra PSA libero e totale): valutare la proporzione tra i due tipi di PSA è utile per distinguere condizioni benigne o maligne in modo più accurato;
- PSA reflex: al dosaggio del PSA totale va aggiunta la rilevazione del PSA libero solo se la concentrazione di PSA nel sangue è compresa tra 2,5 e 10 ng/mL.
Perché controllare il PSA?
L’esame del sangue per il PSA è importante per accertare lo stato della prostata e individuare possibili patologie: rientra infatti tra i principali test di screening per il cancro prostatico.
È fondamentale sapere però che il test in sé non conferma la diagnosi di tumore alla prostata, che dev’essere condotta in seguito alla biopsia e all’esame istologico; l’analisi del PSA rappresenta un indicatore di possibili malattie prostatiche, tra cui il cancro in fase iniziale.
In linea generale l’esame del sangue per la prostata è consigliato per:
- La prevenzione su individui con diagnosi pregressa di tumore alla prostata;
- Lo screening per soggetti con disturbi associabili al cancro prostatico;
- La diagnosi precoce per pazienti asintomatici con familiarità o tra i 50-70 anni.
Valori di riferimento del PSA
Il valore normale del PSA totale su sangue dovrebbe essere compreso tra 2 e 4 ng/ml, variabile in base all’età e allo stato del paziente. Valori superiori a 4 ng/ml vanno interpretati assieme all’analisi del PSA libero, possibile indicatore di patologie benigne o maligne.
Il medico dovrà richiedere ulteriori esami diagnostici per valutare la presenza di potenziali disturbi della prostata, ed eventualmente la ripetizione del test a distanza di alcune settimane per verificare se i livelli di PSA diminuiscono, aumentano o rimangono stabili.
PSA alto: cosa significa
Valori del PSA alti, superiori a quelli di riferimento, non sono necessariamente sintomo di tumore alla prostata: per cui è importante non allarmarsi. Infatti, la concentrazione dell’antigene prostatico specifico nel sangue può aumentare anche in presenza di:
- Infiammazioni prostatiche (prostatiti) acute e croniche;
- Ipertrofia prostatica benigna o infezioni delle vie urinarie;
- Manipolazioni, traumi o interventi pregressi alla prostata;
- Cause ambientali (invecchiamento, intensa attività fisica o sessuale).
È scientificamente riconosciuto però che valori di PSA totali nel sangue superiori ai 4 ng/ml possono suggerire la presenza del tumore prostatico nel 26,9% dei casi clinici analizzati.
PSA basso: cosa significa
Valori del PSA bassi e inferiori a 2 ng/ml sono spesso riscontrati in soggetti che assumono farmaci specifici (tra cui gli inibitori della 5-alfa-reduttasi) o in pazienti fortemente obesi.
Se invece il PSA totale è elevato ma il PSA libero è in concentrazioni inferiori al 10%, alcuni studi scientifici dichiarano che la probabilità di cancro prostatico aumenta del 56%.
PSA e screening tumorale
Il cancro alla prostata è relativamente comune, specialmente con l’avanzare dell’età. In Italia rappresenta il 18,5% dei tumori maschili diagnosticati: parliamo di oltre 36.000 casi all’anno.
Nonostante l’incidenza elevata, il rischio che la malattia provochi la morte del paziente è basso: 5,9%. Grazie anche alla maggiore diffusione di esami e terapie che permettono una cura precoce si è riscontrato, inoltre, che il dato sulla mortalità sia attualmente in discesa.
Seppure possa essere un valido strumento per lo screening oncologico, l’esame del PSA da solo non è sufficiente per diagnosticare il tumore alla prostata: il risultato dell’analisi può essere influenzato da fattori esterni come lo stile di vita e può variare notevolmente nel tempo.
La scelta di sottoporsi allo screening del tumore alla prostata dev’essere supportata dal medico di fiducia, onde evitare preoccupazioni inutili o procedure invasive.
Alla luce di ciò, l’esame del PSA può essere eseguito a scopo preventivo una volta all’anno, soprattutto per gli uomini di età compresa tra i 50 e i 70 anni, anche in assenza di sintomi. Negli individui di età pari o superiore a 40 anni, di solito, è prescritto qualora sia presente una predisposizione genetica allo sviluppo di questa tipologia di carcinoma.
Esami per prostata e PSA
L’analisi del sangue per la prostata, ossia il test del PSA, consiste in un semplice prelievo ematico per misurare la quantità di antigene prostatico specifico presente nel siero.
La prevenzione del cancro prostatico è essenziale: se rilevato precocemente, il tumore può essere trattato in modo più efficace e con alte possibilità di successo. Per questo, Butterfly propone il Check Up Prostata con esame del PSA: un valido strumento di screening utile per individuare eventuali anomalie nella ghiandola prostatica e intervenire tempestivamente.
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